martedì 1 febbraio 2011

15. 27 giugno 1992 - GUNS N' ROSES

Use Your Illusion World Tour 1992
Teatro Delle Alpi - Torino
Durata: 2h 30'
Supporter: Faith No More / Soundgarden
Prezzo: 55.000 Lire
Posizione: Prato / Spalti
Sold-Out: No
Pubblico: 60.000 






Ovvio. Lineare. Logico. Consequenziale. Dopo Baglioni non potevo che andare a vedere i Guns n' Roses.
La band americana era entrata in casa mia quando mio fratello un giorno lontano tornò a casa con un LP d'importazione. Eravamo a cavallo tra il 1987 e il 1988 e lui decretò la nascita dei nuovi Aerosmith e benedisse 'Paradise City' come una delle migliori on-the-road-rock-songs degli ultimi 20 anni.
Ogni tanto ci vedeva lungo, mio fratello, soprattutto se si trattava di band di tamarri-ubriaconi.


Così, un po' in anticipo sull'esplosione di fama mondiale che li stava travolgendo solo negli U.S.A., mi inpossessai della registrazione di quel disco che non aveva una canzone una che fosse sbagliata. La mia favorita da sempre? 'Rocket Queen'!





Qualche anno dopo, ad inizio estate del 1992, partimmo in 4 alla volta dello Stadio Delle Alpi di Torino: io, Sara, Luca e Max.
Lo shock di trovarmi in mezzo ad uno stadio riempito da 60.000 persone mi lasciò senza fiato. Persi quasi subito mio fratello e Max, io e Sara resistemmo nella bolgia dantesca che era diventato il prato solo per la durata dei supporters. Due nomi che già da soli valevano il prezzo (e che prezzo!) del biglietto: Soundgarden e Faith No More. Mi interessavano soprattutto i secondi: il loro primo disco, tra i primi a miscelare rock e rap e ad arrivare in cima alle classifiche, era ai tempi una delle mie poche deviazioni dal pop.




Il ricordo più nitido che mi è rimasto del set fu un esilarante scambio di Mike Patton con la prima fila, in cui lui cercava di capire come si chiamasse in italiano il frutto che si appresatava a mangiare. Tutti rispondevano 'Banana!' e lui ricominciava: 'Yeah, but what's the Italian?'. E tutti: 'Banana'. Un capolavoro di idiozia.
Ma lo zenith si raggiunse quando lo stesso cantante dei FNM urlò in un perfetto italiano, tra lo stupore ammutolito di tutti: 'Mangio la merda del Papa'.
Capisco che a questo punto qualcuno possa sentirsi offeso, ma la mia è solo la cronaca di un pomeriggio surreale e vi assicuro che una volta che i 60.000 si furono assicurati di non avere le traveggole e di aver capito bene, la reazione fu un cappottamento di massa. La gente rideva alle lacrime e io e Sara non eravamo da meno, non si riusciva più a smettere.
Prima che i GNR iniziassero pensammo bene, per provare a sopravvivere all'evento, di spostarci sugli spalti. Da quella posizione ebbi l'occasione di assistere dall'alto ad una guerra di bottiglie che si scatenò tra una parte del prato e l'adiacente parte bassa delle scalinate. Uno spettacolo assurdo, un qualcosa che si avvicinava all'apoteosi della stupidità umana.


Tra enormi bambole gonfiabili, pause lunghissime, assoli di Slash (il nostro favorito), assoli di tutti gli altri, corse di 200 mt di Axel che poi spariva a fare il pieno dietro al palco (alla fine credo abbia passato più tempo nel retro che di fronte al pubblico), il mio primo concerto in uno stadio fu a dir poco spettacolare. Forse più per i supporter che per gli headliner, ma questo è un dettaglio.

Quello di cui sentivo il bisogno a quel punto era di uno show intimo, magari fuori confine...





Visto con: Sara (Luca / Max)
Scaletta: It's So Easy / Mr. Brownstone / Live And Let Die / Attitude / Welcome To The Jungle / Bad Obsession / Double Talkin' Jive / Civil War / Patience [Wild Horses (Intro)] / You Could Be Mine / November Rain [with It's Alright (Intro)] / Godfather Theme / Sweet Child O' Mine [with Sail Away Sweet Sister and Bad Time (Intro)] / Knockin' On Heaven's Door [with intro of Only Women Bleed] / Don't Cry / Paradise City [With Mother (Intro)]

Nessun commento:

Posta un commento

Translate