mercoledì 3 settembre 2014

98. 14 aprile 1997 - LOREDANA BERTÈ

Magazzini Generali
Durata: 3 ore
Prezzo: ?
Posizione: Platea
Sold-Out: No
Pubblico: Pieno




Tante cose erano accadute da quell'unica breve ma preziosa occasione che ebbi di vedere Loredana e Mimì dal vivo di 3 anni prima
La più dolorosa era ovviamente che Mia Martini non c'era più.

La Bertè che andavo a vedere per la prima volta in un concerto tutto suo, un evento che aspettavo da alcuni anni, era una cantante (e cantautrice) sfregiata dalla vita, che con la vita aveva un conto in sospeso.
Il disco che veniva promosso in quel tour era quel Pettirosso da combattimento che aveva portato sulle barricate la voce più rappresentativa del panorama pop-rock degli ultimi 25 anni.
Sì, perché tutte le tracce che raccoglie ancora oggi non danno spazio alcuno alla leggerezza, alla speranza e ad una visione ottimistica del futuro. Quel Vaffanculo Luna che non aveva potuto urlare sul palco di Sanremo per colpa di quel perbenismo ipocrita che la voleva ai margini e che sapeva solo compatirla, nel disco era un urlo graffiante, pieno di rabbia. Un pugno nello stomaco.

Arrivato di fronte ai Magazzini in colpevole ritardo, in una fresca notte di aprile, trovai la strada di fronte ai cancelli brulicante di fans di tutti i tipi: da quelli della prima ora che avevano vissuto la sua grinta e la sua fragilità (di donna) dei fasti degli anni '80, ai più giovani, coinvolti invece dalla drammatica visione realistica della vita di una donna troppe volte ferita dagli eventi. Loredana non ha mai perso il suo pubblico, men che meno nei periodi più bui, dove la sua gente le si è sempre stretta attorno, protettiva senza esitazioni. Perché i suoi fan conoscono l'anima fragile che si nasconde dietro la grinta sfrontata di Loredana.

Una volta entrati nei piccoli e poco accoglienti Magazzini la cosa che risultò subito chiara era che saremmo stati molto (ma molto) stretti, dato che il locale era stipato all'inverosimile.
Noi eravamo a 3/4 metri dal palco, pressati in una massa uniforme di fan in fremente attesa.
Loredana, accolta da un boato, entrò completamente vestita in pelle nera, attaccando Amici non ne ho, un manifesto di quello che sarebbe stata tutta la serata. Alle sue spalle, sul fondo bianco, quel pettirosso color sangue, delicato e battagliero, che la rappresentava perfettamente.
Tra nuovi brani e vecchi cavalli di battaglia, tutti indistintamente cantati dal pubblico in coro, ricordo una Loredana che parlava, raccontava e introduceva ogni pezzo come sua consuetudine. Il concerto era pieno di energia, rabbia e sudore, sul palco come in platea. Loredana ad un certo punto ringraziò Ornella Vanoni, presente tra il pubblico ad applaudirla (immagino non schiacciata come noi però). 

Un episodio che ricordo benissimo vide protagonista Marco che per mezzo concerto, tra una canzone e l'altra, fu instancabile nell'urlare 'Gocciaaaa! Gocciaaaa!!' nella vana speranza che Loredana decidesse di cantarla. Peccato che Goccia non fosse in scaletta e lei dopo un po' perse la pazienza e (più o meno) scherzosamente gli disse che le canzoni le decideva lei e quella in particolare se la poteva scordare. Amen.

Alla fine dopo una serie infinita di uscite/acclamazioni/rientri e una miriade di bis ('finché non mi cacciano io non me ne vado dal palco!') l'inesauribile tigre ci salutò, consegnandoci la memoria di un concerto da 3 ore che lasciava ebbri di emozioni pubblico e artista.

Indimenticabile.


Visto con: Marco S.

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